
divorato come non facevo da tantissimo. tre amici universitari, le loro idee visionarie (previsioni), la loro abilità e qualche colpo di culo li fanno diventare milionari. tutto grazie ai social (l’evoluzione è spaventosa ma assolutamente verosimile). siamo già nel futuro e lo vediamo tutti i giorni nella nostra miserrima vita. questo romanzo è ambientato da un giorno qualsiasi post pandemia, ma da un’ambientazione distopica come quella che stiamo vivendo si passa a quella di rielli, che è anche peggio, per certi versi. di tutto questo covid-19 ci rimarrà, come dice lui, solo l’abitudine a lavarci le mani mille volte con l’amuchina, dopo aver reso obbligatorio il vaccino? sono uscita dalle 500 e più pagine con le orecchie basse, mi ha buttata in un abisso di scoramento: sono di una banalità e una scontatezza che non mi attribuivo in questa maniera, autostima a livelli fossa delle marianne. ci son delle pagine che ricalcano al millimetro la “mia” gestione dei social, meglio sarebbe dire i social che mi governano e inducono a spese e scelte, inutile nascondersi dietro a un dito. l’unica cosa saggia e utile sarebbe togliersi da tutto e pagare lo scotto, l’uscita, scontare la crisi di astinenza che credo sarebbe inevitabile e la solitudine, perché a me stare qua fa tanta compagnia, scrivo, leggo, parlo, imparo e disimparo anche. tornare a un nokia 3310? possibile? anche questa sembra solo una fantasia. bravo rielli, piaciuto moltissimo, mi ha spaventata molto e anche se sono (come sembra dopo queste 500 pagine) il modello base base di essere umano posso pensare che la direzione che prenderemo sarà proprio quella che ci indica in maniera funesta lui. scazza un po’ nel finale per i miei gusti, così come aveva fatto veronesi nel colibrì, nello stesso modo. tiene il ritmo dall’inizio alla fine e dà quella sensazione meravigliosa che pochi libri danno, quella dell’urgenza di girare la pagina e di andare a vedere come va a finire. l’ultima pagina rimanda al blog, non ho avuto il coraggio di leggere i due file a cui rimanda e che cmq mi son scaricata sul mio telefono. che ha tutti i social, la geo localizzazione per le corse, per arrivare in indirizzi che non conosco, che si parla con il mio orologio, che mi tiene sotto controllo passi e cuore, con i libri da leggere quanti voglio dove voglio con il carattere che voglio. mi salvano i vini, quelli li ho bevuti quasi tutti e gli altri sentiti nominare.
il cervaro della sala però vince sempre.