diario · don't strass me

dida corre, ma non va veloce #running

imagesdopo due anni di palestra a ritmi da tre volte alla settimana non ho rinnovato l’abbonamento perché alla fine, SI! AVEVATE RAGIONE VOI: è di una noia mortale andarci da soli (anche con la musica, anche con la tv, anche facendosi i cazzi degli altri costantemente). al posto della palestra mi son messa a correre: ho preso un programma di corsa collaudato da gente di fiducia, fatto controllare dal guru e mi son messa le scarpe e son partita. in 20 settimane (freddo permettendo) secondo “loro” dovrei correre 60 minuti 3 volte alla settimana senza patemi. sono alla quinta settimana e va bene. non devo neanche obbligarmi ad andare, ci vado in automatico. le endorfine esistono, davvero, non è una leggenda metropolitana e tirano. tanto. in 5 settimane le gambe già risentono del movimento e incredibilmente anche gli addominali. alla faccia di pesi tirati su in palestra, che sicuramente hanno aiutato, ma qui è evidente la “modifica”. si va a correre col buio, dopo un pranzo del sabato da mia madre, dopo un pranzo a base di oca e vin novello, il giorno dopo una serata con il mio miglior amico tocaj (che durante la corsa è diventato il mio peggior nemico), dopo una giornata di merda. si può correre sempre -dicono- ma con la pioggia non so. l’anno scorso a bruxelles con la neve e sotto zero c’era gente che zompettava sorridente in braghette corte e maglietta, li ho visti, invidiati e son andata a farmi una birra. immagino che con il freddo che verrà mi farò di nuovo dei giri in palestra sul tappeto rullante. per adesso l’estate di san martino e temperature minime sugli 8/10° non spaventano.

dopo giornate a leggere ogni blog e sito specializzati in running e 5 settimane di corsa ho capito che:

– se non si va a correre è perché non si vuole correre. (e questo me lo impongo).

– non c’entra come ti vesti, puoi stare meglio con cose specifiche addosso ma non è determinante: per correre serve solo voglia e strade (e una doccia bollente quando ritorni).

– anche volendo acquistare cose specifiche per la corsa: sono orrende.

– sorpassare correndo lo siorette che camminano in perfetto assetto gym ti fa sentire diosa (ci piace vincere facile) e invidiata.

– quando in una strada di campagna uno che corre in senso inverso al tuo non alza neanche un dito per salutarti è un cretino.

FONDAMENTALE: IMBRAGARSI LE TETTE. prima assoluta regola. i soldi meglio spesi sono per armature medievali che non le fanno muovere di un millimetro  durante gli zampettamenti (prenderle almeno una taglia in meno, tks pimpra). non sognatevi di andar a correre con una roba svelandrina tutta trine, pizzi e nastri, anche se doveste incontrare il principe azzurro che cavalca le sue asics e non il cavallo bianco, quella biancheria lì dovrete mostrargliela in altre sgroppate.

– non iniziate a caso, prendetevi una tabella da un sito di gente che ne sa: non si passa da 5 a 10 minuti in due giorni (che poi vi stancate, non riuscite, vi demoralizzate e poi non ci andate più: piccoli traguardi per grandi soddisfazioni!)

– se mangi come un leone e hai la pretesa di dimagrire solo correndo: non è così.

– se ti vien fame di schifezze: esci e vai a correre.

– se sei incazzata perché #caracollega ha cagato fuori dal vaso e mangeresti pacchi di pan di stelle (mia ultima droga) esci e vai a correre.

– in tempi di crisi il running va ancora meglio: è gratis.

– aiuta anche comprarsi un vestitino svelandrino che entra come un guanto. vai a correre per entrarci ancora.

sono alla quinta settimana. la prospettiva è tenere duro perché diventi un’abitudine irrinunciabile, poi la maratonina di udine, su e sò per i ponti a venezia, NY, olimpiadi!!!!! continuare ad entrare ancora nel vestito taglia 40 e cercare di godere della corsa, arrivare al punto stabilito. e stare bene.

questo post è la prova che me la canto e me la suono.

6 pensieri riguardo “dida corre, ma non va veloce #running

  1. una volta correvo pure io. adoravo. amavo proprio. magari mi pesava il culo farlo. le amiche andavano a farsi gli aperitivi, io dopo la biblioteca prendevo tornavo a casa mi mettevo le mie cose e andavo, un’ora tutti i giorni, pure d’estate. poi l’emicranie e l’osteopata me lo ha vietato. ho subito un casino. tanto. mi è consentita solo camminare. non è lo stesso. non mi piace. niente.

  2. Concordo e sottoscrivo…io quasi ogni giorno, un giorno mezz’ora un giorno un ora, alteranti, per cinque giorni settimana….le tette, l’imbracatura tette è importantissima…poi io non ho scusa di freddo, dopo la corsa mi lancio in piscina e gli addominali ringraziano.

  3. Ottimo post. Praticamente vi ho ritrovato tutto il mio entusiasmo e le mie motivazioni per correre (tranne che per il discorso tette, essendo un maschietto non ho quel problema). Io purtroppo sono in sovrappeso, e quindi corro per dimangrire, sostanzialmente, ma devo riconoscere gli enormi benefici mentali che se ne traggono. Per adesso riesco ancora a fare 32 minuti, ma portare a spasso per 32 minuti 95 kg non è proprio una passeggiata.
    Comunque, secondo me, l’importante è cambiare. Quindi bisogna cambiare percorso, strada, senso di marcia, playlist, qualunque cosa per non perdere l’entusiasmo

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